La mia foto personale La mia foto personale

Sabira Francesca

Sabira Francesca Ibrahim
Senza titolo, 2023



L'ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI E IL SISTEMA ELETTRICO NAZIONALE
Spunti per una riforma

1. Il Patto di Glasgow
2. Il Sistema Elettrico Nazionale
3. Proposta Tecnica
4. Proposta di Legge

1. Il Patto di Glasgow
Il Patto di Glasgow, siglato il 13 novembre 2021 dalla Cop26, conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, sancisce il livello di guardia del riscaldamento del clima, ossia al fine di prevenire i disastri ambientali è necessario che il riscaldamento globale non superi la soglia di 1.5°C, rispetto ai livelli preindustriali; perciò le emissioni totali di gas serra al 2030 dovranno essere del 45% inferiori rispetto ai livelli del 2010.
L'urgenza di raggiungere questo obiettivo di interesse collettivo chiama i politici e i cittadini tutti a trovare le soluzioni che siano più funzionali ad esso.

2. Il Sistema Elettrico Nazionale
Il sistema elettrico nazionale viene ridisegnato dal D.Lgs. n. 79/1999. Esso è costituito da produttori e distributori di energia, da Arera, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, dal Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.A., garante e promotore dello sviluppo sostenibile del Paese, e dalla rete di trasmissione elettrica, bene demaniale intrasferibile agli enti locali (art. 5 comma II del D.Lgs. n. 85/2010), la quale è gestita dalla società costituitasi in conseguenza del decreto di cui all'art. 1-ter del D.L. n. 239/2003, cioè da Terna S.p.A..
Attualmente l'energia elettrica, che viene immessa nella rete, è prodotta per la maggior parte mediante la fonte fossile costituita dal gas naturale. Le centrali di produzione di energia elettrica esistenti in Italia sono di sei tipi: 1) a ciclo combinato, gas e vapore acqueo, in numero di 67, per la potenza complessiva di MW 27.999,60; 2) termoelettriche, funzionanti mediante gas, in numero di 47, per la potenza complessiva di MW 6.385,84; 3) idroelettriche, funzionanti mediante acqua in caduta, fluente oppure contenuta da diga, in numero di 140, per la potenza complessiva di MW 8.506,87; 4) geotermoelettriche, funzionanti mediante vapore acqueo da falde acquifere nella crosta terrestre superficiale, in numero di 6, per la potenza complessiva di MW 240; 5) consistenti in parchi eolici, funzionanti mediante vento, in numero di 9, per la potenza complessiva di MW 162,85; 6) consistenti in impianti fotovoltaici, funzionanti mediante raggi solari, in numero di 2, per la potenza complessiva di MW 154,8. La potenza complessiva delle centrali ammonta a MW 43.449,96, di cui MW 34.385,44 da fonte fossile (a ciclo combinato e termoelettriche) e MW 9.064,52 da fonti rinnovabili (idroelettriche, geotermoelettriche, parchi eolici e impianti fotovoltaici). Per un calcolo più preciso andrebbe scorporato il potenziale di vapore acqueo, che è una fonte rinnovabile, dalla centrale a ciclo combinato; pur non disponendo di questo dato, si può affermare che in questo tipo di centrale il gas è predominante ed è fondamentale per il funzionamento stesso della centrale.

3. Proposta Tecnica
Per ribaltare la proporzione tra i due tipi di fonte e porre le fonti rinnovabili al centro, occorre ripensare il sistema elettrico nazionale. La centrale deve essere trasferita all'interno della rete di trasmissione, in altri termini l'infrastruttura rete deve essere resa funzionale alla produzione di energia da fonte rinnovabile. Centrale e rete gradualmente devono tendere ad unificarsi. Ciò potrebbe essere realizzato per esempio attraverso un sistema di accumulatori intelligenti, gestiti per via telematica mediante un software specifico, accumulatori da posizionare all'interno della rete, comunicanti fra di loro e ubicati in prossimità della produzione di energia da fonte rinnovabile, in modo da evitare che il trasporto di energia per lunghi tratti dia luogo alla dispersione dell'energia stessa. In questo modo nella rete si accumulerebbe un montante di energia, proveniente da tutte le fonti, tra cui per esempio vi sono le onde marine. Altre fonti rinnovabili, non organizzabili in forma di centrale, potrebbero rivelare un enorme potenziale energetico, non esattamente quantificabile apriori. Le pale eoliche, di forma e design da definire, potrebbero essere poste dovunque nei condominii. La stessa installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici, disaccoppiata dall'accumulatore, attualmente posto a carico dell'utente finale proprio perché esterno alla rete, potrebbe vedere una notevole accelerazione. A questo proposito si consideri per esempio che nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, dove si trova lo stadio Maradona, la superficie degli edifici sui quali collocare i pannelli fotovoltaici ammonta a mq 947.378, tra cui la superficie dello stadio è di mq 33.600. Considerata la potenza di kW/mq 0,148 per un pannello solare della superficie di mq 1,760, occorrerebbero 386.363 (=680.000/1,76) pannelli da installare in una superficie di mq 680.000 (la superficie di mq 947.378 viene ridotta perché non può essere occupata interamente dai pannelli), per coprire il fabbisogno energetico della zona pari a MW 100,64 (=680.000*0,148/1000). Questi sono calcoli approssimativi, benché ricavati da elementi raccolti con cura e grazie alla collaborazione di un amico ingegnere, ma danno l'idea della quantità di pannelli solari che occorrerebbe per sopperire alla produzione di energia da centrale, la quale, come esaminato, è per la maggior parte da fonte fossile.
La centrale è una struttura che può essere superata o comunque ridimensionata notevolmente; si consideri che sono state disattivate 32 centrali, tra cui quattro nucleari, della potenza complessiva di MW 6.362,8.
Il sistema elettrico nazionale, così riformato, darebbe a ciascuno, cittadino e impresa, la possibilità di fare la sua parte per contribuire alla decrescita del riscaldamento globale, ciascuno sarebbe chiamato a partecipare alla democrazia energetica, con i vantaggi intuibili in termini di indipendenza dai paesi esportatori di gas naturale. Il montante di energia da fonte rinnovabile potrebbe crescere notevolmente.

4. Proposta di Legge
Giuridicamente lo Stato deve dichiarare, mediante una legge, di voler rendere la rete di trasmissione nazionale funzionale alla produzione di energia da fonte rinnovabile. Ciò è possibile in quanto l'alterazione della libera concorrenza tra il produttore di energia da fonte fossile e quello di energia da fonte rinnovabile trova giustificazione nella necessità di aderire a un patto internazionale, di tutelare la salute, l'ambiente prossimo e quello del pianeta. A questo proposito occorre sottolineare che il rispetto dell’ambiente degli altri paesi, soprattutto di quelli più fragili, è la strada maestra per porre un argine al fenomeno della migrazione climatica, oltre che per preservare beni culturali, che costituiscono patrimonio dell’umanità; si pensi al caso della biblioteca della città mauritana di Chinguetti, in cui si rischia che preziosi libri siano sepolti sotto la sabbia del deserto, proprio a causa dei cambiamenti climatici.
Con questo scritto intendo fornire degli spunti per una riforma ambiziosa, la quale può essere sviluppata da una formazione politica, realmente sensibile al tema dell'ambiente.

Napoli, 29 marzo 2023 - ultima modica: 18 maggio 2023